martedì 21 maggio 2013

I brevetti e la navigazione

Il primo documento ritrovato inerente i brevetti e la loro applicazione  fu lo Statuto dei Brevetti approvato il 19 marzo 1474 nella Repubblica di Venezia.
Il brevetto è un documento tecnico-legale che conferisce un diritto esclusivo garantito dallo Stato per una certa invenzione in cambio della sua piena divulgazione. Conferisce inoltre il diritto di escludere terzi dal
produrre, usare, vendere, offrire in vendita o importare l’invenzione. Per ultimo, ma non di minore importanza, il brevetto non conferisce il diritto di attuare l’invenzione.
È interessante analizzare come l’esigenza di avere dei brevetti sorga in diverso modo a seconda dei luoghi e dei poteri politici in gioco: se nei comuni italiani il brevetto è, anche e soprattutto grazie alle corporazioni, uno strumento di difesa per il lavoratore, in Inghilterra l’esigenza di questa legislazione nasce per altri motivi.
In inglese la parola brevetti è tradotta con “patents”, che deriva dal latino patentes, e cioè “lettere aperte”.
Chiaramente con “aperte” non si intende che queste lettere potevano essere scritte / modificate da chiunque, ma piuttosto che dovessero essere conosciute e il loro contenuto rispettato dall'intera popolazione inglese.
Il concetto di “patents” era infatti strettamente collegato a quello di monopolio: le lettere aperte erano dei documenti emanati dal Re d’Inghilterra che davano l’esclusiva di distribuzione/importazione/esportazione di un determinato prodotto al privato intestatario della lettera.

Per quanto riguarda la navigazione la più antica concessione di brevetto in Europa sembra risalire al 1421. Filippo Brunelleschi ricevette l’esclusiva per una nave di sua invenzione per trasportare il marmo per la costruzione del Duomo di Firenze. Si dice che la barca affondò e che quindi la pressione dell’architetto per ottenere il brevetto si rivelò un inutile spreco di energie.
Questo evento spiacevole è stato considerato da alcuni, quasi avesse generato uno scoraggiamento collettivo, come la ragione del ritardo di Firenze in quello che appunto è il processo di normalizzazione dei brevetti. La realtà è un’altra: quello che noi chiamiamo brevetto, nella Firenze di quel periodo era più che altro un’esclusiva esisteva e veniva regolarmente stipulato come accordo privato.

Riporto un esempio di brevetto di una semplice imbarcazione emanato il 14 Novembre del 1978:
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Vi lascio con un bel video di Piero Angela e il professore Carlo Someda che illustrano la storia dei brevetti. Buona visione!



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